Un piccolo pastificio a Utrecht. Il fondatore, geniale con la pasta madre, disastroso con l’ordine. I dipendenti non sanno mai se lo stipendio arriverà in ritardo, i fornitori aspettano settimane per i pagamenti e i clienti percepiscono la tensione dietro il bancone. Nessuno parla apertamente, ma l’aria è pesante. La pasta è ancora buona, ma l’anima del posto è già spezzata.
IL PERCHÉ
Per molte micro e piccole imprese nei Paesi Bassi, il fondatore non è solo il visionario ma anche il collo di bottiglia. Il problema non è l’ambizione, è il caos. Quando l’energia del fondatore diventa imprevedibile, tutti intorno a lui ne pagano il prezzo: dipendenti, partner, persino i clienti. Il caos può sembrare creatività, ma in una piccola impresa si trasforma rapidamente in un fallimento di governance. E i fallimenti di governance non restano mai “interni”: erodono la fiducia, che è la vera moneta della sopravvivenza.
I NUMERI
Il caos ha un costo che si può contare:
- €1.500–€3.000 all’anno in penali per ritardi nei pagamenti di fatture.
- 10–15% di perdita di produttività quando il personale resta in attesa di decisioni o rifà il lavoro dopo cambi di rotta improvvisi.
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20–30% di rischio in più di turnover, perché i dipendenti di talento non resistono a lungo all’instabilità.
Moltiplicateli per due o tre anni, e la “tassa occulta del fondatore” supera silenziosamente ciò che molte aziende pagano in tasse reali.
CIÒ CHE NESSUNO DICE
La cultura imprenditoriale olandese spesso celebra l’indipendenza e l’improvvisazione. “Fai a modo tuo, basta farlo.” Ma quando il caos del fondatore viene normalizzato, crea una tassa sociale silenziosa sulla vita di tutti gli altri. I dipendenti si portano lo stress finanziario a casa, i partner spendono ore a fare da scudo ai danni, i clienti perdono fiducia nei dettagli più piccoli: un’email senza risposta, una consegna in ritardo, un fondatore che arriva sempre dopo l’orario.
Nessun consulente, commercialista o coach di solito osa dirlo: il problema non è il mercato, né il sistema. Il problema è il rifiuto del fondatore di governare sé stesso.
BUSSOLA DECISIONALE
Chiediti oggi:
- Lascio compiti incompleti che costringono altri a rimediare?
- Sono mai stato in ritardo, anche una sola volta, con gli stipendi?
- I miei fornitori aspettano me, invece di essere io ad aspettare loro?
- Cambio direzione così spesso che il mio team non crede più alle mie parole?
- Vorrei lavorare sotto di me, non solo con me?
RIFLESSIONE FINALE
Il vero costo del caos del fondatore non è finanziario, è morale. Un’impresa senza struttura corrode la dignità di chi dipende da essa. Il pane può ancora uscire dal forno, le fatture possono ancora essere pagate, ma la fiducia è già perduta. Governare non significa controllare gli altri: significa prima disciplinare sé stessi. Senza questo, l’imprenditoria non è leadership, è solo rumore, amplificato a spese di qualcun altro.
Co-Creator of Xtroverso | Head of Global GRC @ ZENTRIQ™
Paolo Maria Pavan costruisce sistemi che bilanciano regole e libertà, chiarezza e trasformazione. Nella sua terza vita, scrive e parla apertamente di mercati, governance e rischio, non come un trader in cerca di prezzo, ma come un lettore di schemi, comportamenti e distorsioni. Un imprenditore seriale plasmato dal fallimento e dalla reinvenzione, vede la governance come una forza viva per la fiducia e il progresso, e rifiuta di evitare le conversazioni difficili che la rendono reale.